Bandiera Regno di Sicilia 1296-1816 in vendita
La bandiera del Regno di Sicilia in vigore a partire dal XVII vide una semplificazione rispetto alla versione originale della bandiera del 1296. Il drappo bianco attraversato da quattro strisce orizzontali alternativamente rosse e gialle, sopra e sotto due piccole aquile sveve nere.
La bandiera durò probabilmente fino al 1800 - e comunque non oltre il 2 ottobre 1817 allorché le bandiere siciliane furono abolite - anche se per molti anni continuò ad apparire sulle carte.
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Prezzo cda
20x30 cm
Poliestere nautico
18,00 €
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Poliestere nautico
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Poliestere nautico
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Poliestere nautico
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(IVA inclusa)Formati
Prezzo cda
20x30 cm
Stamina di poliestere
29,92 €
(IVA inclusa)30x45 cm
Stamina di poliestere
40,48 €
(IVA inclusa)70x100 cm
Stamina di poliestere
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(IVA inclusa)100x150 cm
Stamina di poliestere
76,56 €
(IVA inclusa)150x225 cm
Stamina di poliestere
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(IVA inclusa)Formati
Prezzo cda
91x140 cm
Poliestere Leggero
18,00 €
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La bandiera del Regno di Sicilia dal 1296 al 1816 ebbe due principali incarnazioni, la prima in età sveva, la seconda in epoca aragonese. Elemento comune ad entrambe fu l'aquila sveva, ereditata dalla Casa di Hohenstaufen che, unita alle barre d'Aragona, andò a costituire lo stemma e, quindi, la bandiera più longeva della storia dello stato siciliano.
L'aquila spiegata di nero entra a far parte dei segni distintivi del Regno di Sicilia con Enrico VI di Svevia o, meglio, con il matrimonio tra costui e Costanza d'Altavilla, che segnò l'unione tra la casa regnante degli Altavilla e la Casa di Svevia.
In origine, lo stemma degli Hohenstaufen consisteva in uno scudo d'oro caricato di tre leoni neri, posti l'uno sull'altro. Successivamente, a tale stemma fu accostata, prima solo come cimiero, poi come elemento principale, l'aquila.
La tradizione vuole che sia stato Federico Barbarossa ad introdurre l'aquila, quale simbolo imperiale che rappresentasse la continuità tra l'Impero germanico e l'Impero romano, ma fu Enrico VI che definì i caratteri araldici dello stemma del casato, fissando il color oro per lo sfondo.
È con Federico II, però, che l'aquila sveva comincia a divenire segno distintivo della Sicilia: lo stupor mundi, infatti, adoperò, accanto a quella stabilita da suo padre, una nuova versione dello scudo imperiale, dove il campo era d'argento, anziché d'oro.
Tale scudo diviene il blasone di Svevia-Sicilia e fu adoperato, successivamente, da re Manfredi e, poi, ereditato da sua figlia Costanza.
Tale versione che fu in vigore dal 1296 al 1816 è dotata di 2 aquile sveve poste al battente e all'inferitura della bandiera. I colori d'Aragona sono verticali e delimitati da due triangoli bianchi che raccolgono le aquile.
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